Testimonianze Scuola di leadership cristiana

Testimonianza di Gianfranco

Riesce sempre molto difficile descrivere un avvenimento che entra nella storia, rinnova l’uomo e scuote la società. “Giovani e forti per non morire!” (cf 1 Gv 2, 14b), questo lo slogan della settimana, ma, in questo stesso, prendono piede quattro punti tematici fondamentali, affidati a noi giovani in qualità di leader:

  • umanizzare la vita;
  • cristianizzare la società;
  • spiritualizzare l’uomo;
  • salvare le anime.

Questa esperienza ha donato al mio cuore ed al mio spirito silenzio e potente meditazione, poiché Gesù ha sussurrato dolcemente al mio cuore la mia ignoranza e mi ha donato con immensa carità gli elementi per distruggerla.

Nella figura di Salvatore Martinez, ho visto una figura paterna che passo dopo passo mi ha condotto in questo cammino, a volte, ripido e difficoltoso. L’inadeguatezza e il non sentirmi all’altezza, erano due sentimenti che i primi giorni incatenavano il mio cuore: questo mio stato si manifestava soprattutto nello studio pomeridiano fanno in gruppi di 10 membri, nel quale risultavo nervoso e poco “accordato” allo Spirito dei miei meravigliosi compagni.

Ho compreso, in seguito, l’importanza di godere di quel momento senza dar spazio a pensieri del mondo, che mi facevano sentire schiavo di una stolta indegnità: poiché compresi di essere “degno di stima e di essere da Lui amato ” (cf Isaia 43,4).

Durante la settimana diversi sono stati i momenti di forte scoraggiamento, nel quale vedevo persone comprendere le parole del nostro Professore Salvatore, parole ricche di significato etimologico e spirituale, mentre io, a fatica, prendevo appunti di quelle lezioni che mai le mie orecchie avevano sentito.

Ogni giorno il proprio gruppo doveva elaborare una relazione su dei temi assegnatici precedentemente ed è qui che ho trovato la mia palestra: relazionarsi, comprendere quando intervenire e quando tacere, essere docili allo Spirito, accettare le correzioni e correggere con misericordia, scoprirsi completo nella diversità dell’altro, ascoltare tutti.

Nel mio cuore preme, ora più che mai, un forte desiderio di mostrare al mondo intero quant’è grande ed autentico l’amore del Signore. Una responsabilità nuova è stata data a noi giovani: proclamare senza timore che Gesù è il Signore.

Chiedo umilmente scusa per la semplicità di questa testimonianza, ma ho voluto umilmente mostrarvi i semi che questa esperienza ha piantato, speranzoso di poter al più presto raccogliere i succulenti frutti.

Gianfranco

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