47^ Convocazione Nazionale Giubilare

Un evento storico, la Convocazione Nazionale dei gruppi, delle comunità e dei cenacoli del Rinnovamento nello Spirito nell’anno del giubileo si sposta dalla solita sede di Rimini al cuore della Chiesa, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, per culminare in Piazza San Pietro nella Veglia e nella Messa di Pentecoste vissute all’interno del Giubileo dei Movimenti con papa Leone XIV.

Cronaca dell’evento

Venerdì 6 giugno
Da tutta Italia si giunge a Roma, convocati dal Signore per vivere insieme un tempo di grazia.
E’ Giubileo e il suono del corno nella mistagogia iniziale ci porta all’interno della Tenda del Signore dove si innalza la lode e la benedizione.
Patti Gallagher Mansfield ci riporta alla dimensione del nostro impegno per una Nuova Pentecoste e nel Roveto Ardente risuona forte l’invito a “Pulire l’interno dei nostri vasi” perché per vivere una Nuova Pentecoste servono penitenza e preghiera.
L’amore per la PAROLA e la potenza dello Spirito nell’evangelizzazione sono i passi indicati da Prado Flores ed è proprio il pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, mons. Rino Fisichella a celebrare l’Eucarestia che conclude la prima giornata di Convocazione.

Sabato 7 giugno
Con la Preghiera Comunitaria Carismatica inizia questa seconda giornata di Convocazione, è Vigilia di Pentecoste e il cuore si dispone:
la predicazione di Mary Healy sulla speranza, interrotta dall’inaspettata visita del card. Pietro Parolin, segretario di stato del Vaticano, che tanto ci ha confermato nella nostra ecclesialità, la memoria grata guidata dai membri di Comitato Nazionale che dall’inizio del RnS hanno servito il nostro movimento, tutto è deposto sull’altare nella Messa celebrata dal consigliere spirituale nazionale, don Michele Arcangelo Leone.

E’ il momento di andare in Piazza San Pietro e unirsi agli altri movimenti, ogni timore e preoccupazione è superata e la pre veglia scandita dalle testimonianze di tutti i movimenti ci fa sentire una cosa sola, il lungo passaggio del papa in mezzo a noi con l’incontro di tanti bambini edifica la nostra fede, il grido di esultanza e lo sventolare dei foulard rafforza la nostra fedeltà, il canto del Veni Creator è rinnovata effusione dello Spirito.

Domenica 8 giugno
E’ Pentecoste, ci mettiamo in fila per partecipare alla Messa in piazza San Pietro con papa Leone, la stanchezza si sente, il sole e il caldo non ci abbandonano un momento, ma i nostri canti in mezzo a tante persone esauste dalle file porta gioia, pace e amore. Questa è corrente di grazia.
“Nessuna divisione” questo è ciò che papa Leone ci insegna della Pentecoste e con tanti sentimenti nuovi suscitati dallo Spirito nei nostri cuori è il momento di tornare a casa…
Convocati, Trasformati e Inviati, con tanta consapevolezza della responsabilità che ci affida il Signore per questo nostro mondo.
La storia ci dirà di quanto il Signore ha seminato in questo evento straordinario, noi lo lodiamo e benediciamo per la grazia di averlo potuto vivere.
Gesù è il Signore! Alleluja!

Testimonianze

Amore per la Parola – Antonella

Quando il mio pastorale mi ha chiesto di partecipare all’incontro a Roma mi ha invitata a partire a nome di tutta la comunità (proprio perché ero l’unica del nostro gruppo a poter partecipare a questo speciale incontro) portando ciascuno come figlio amato, non solo come fratello. Per me è stato un mandato profondo perché diventava conferma di una profezia che mi era stata fatta poco tempo prima da un Pastore, egli mi aveva detto infatti che  che non sono orfana, pur essendolo di genitori e di figli, ma che Dio mi darà di essere madre di molti. Ero però ancora titubante, solo per una questione finanziaria stavo infatti per rinunciare. Facevo fatica ad accettare che qualcuno potesse pagare per me ma il pastorale mi ha fatto comprendere che ero inviata dalla comunità, a nome di tutti presenziavo sia alla convocazione che al Giubileo quindi ho compreso il mio ruolo di madre in questo frangente; madre che si rende disponibile quando i figli si trovano in difficoltà

Sono molte le cose che mi porto a casa dopo questi giorni.

Ci è stato ripetuto più volte da quasi ogni fratello relatore: il Rinnovamento sta perdendo forza, perché non attinge più alla Parola.

E per questo non conoscere Gesù ci impedisce di predicarlo e di conseguenza l’evangelizzazione muore. infatti ci è stato detto, per evangelizzare serve essere evangelizzati. Dobbiamo andare oltre l’incontro personale con Gesù e per questo occorre che lo Spirito Santo ce lo faccia conoscere attraverso la Bibbia che è Gesù stesso, perché Egli è la Parola. Lo Spirito Santo ci aiuta a far passare la conoscenza di Gesù dalla testa al cuore e così solo allora sarà possibile fare come san Pietro che, con un discorso di 3 minuti, ha convertito più di 3000 persone parlando loro solo di Gesù e di ciò che aveva fatto (Vangelo)

Oltre alla predicazione kerigmatica serve anche quella carismatica cioè prendere per mano l’infermo ed aiutarlo ad alzarsi dopo che gli abbiamo detto che Gesù lo avrebbe guarito. Predicare senza carismi è solo uno spettacolo e la predicazione è possibile comunitariamente, perché tanti carismi sono uniti attraverso l’amore a Gesù e la Sua conoscenza.

Questo dobbiamo chiedere allo Spirito Santo! 

Amare Gesù, essere innamorati di Gesù e della Bibbia per predicare la Sua Parola, evangelizzare, perché tutto il resto non conta

Ed una volta ottenuto questo, formare altri fratelli affinché il messaggio arrivi dove noi non arriviamo. 

Per predicare occorre la Parola e noi siamo chiamati a predicare alla Chiesa Cattolica che poco si ferma su questo argomento. Al Rinnovamento è chiesto questo: tornare ad amare la Parola per poterla predicare a chi l’ha dimenticata; portare nuovo ardore. 

Ci è stata data anche molta speranza. Come ci ha detto mons. Fisichella: “speranza senza vacillare, senza zoppicare, credere in essa e tenerla stabile perché Dio è fedele quindi dobbiamo essere certi del compimento delle Sue promesse per cui noi battezzati dobbiamo creare segni che portino speranza a chi non ne ha o l’ha persa, perché lo Spirito Santo ci ha fatti capaci di accogliere la Parola e di essere testimoni del Cristo Risorto. Essere testimoni di tutto ciò che il Signore ha compiuto e detto (Vangelo): questo è evangelizzare!”

Noi carismatici siamo un torrente di grazia per la chiesa e dobbiamo essere pronti per il momento in cui lo Spirito Santo agirà su di essa, farà discendere la Sua potenza. Assisteremo a questo ma c’è bisogno della nostra fedeltà a Dio e della nostra completa sottomissione al Suo volere.

Sono già iniziate molte meraviglie nella Chiesa ma è solo l’inizio: dobbiamo farci trovare pronti ad accogliere tutti coloro che torneranno nella Chiesa e a dimostrare loro che Gesù è vivo, è Risorto

Il mondo quindi ha tanto bisogno di speranza, ma di quella che si fonda sulla Parola di Dio cioè evangelizzare con nuovo ardore.  Ardore che nasce dallo Spirito Santo che muove il cuore e porta all’amore. Senza lo Spirito Santo nulla vale: bravi predicatori, programmi, tecniche non servono a nulla senza la fiamma dello Spirito Santo.

Questo è un tempo privilegiato, ci ha detto mons. Parolin, per l’azione dello Spirito Santo e la Chiesa si aspetta dal Rinnovamento di montare in sella e farlo conoscere a tutti donando speranza anche nel tempo attuale che vede il mondo travolto dal male.

Occorre anche essere guariti (Patty) per andare nel mondo, per portare la forza dataci da Dio e con essa stessa la guarigione.

Per una nuova pentecoste (don Michele) dobbiamo incontrare colui che è presso di noi ed in noi. Rimanere e seguire. il paraclito resta presso di noi e noi dobbiamo seguirlo per avere in dono un cuore nuovo, radicati nella fede e nei comandamenti saremo capaci di vivere come Pietro e Giovanni, pronti a seguire Gesù e rimanere dove Egli ci chiama a stare.

Abitati da Gesù e fortemente radicati nello Spirito Santo, potremo contemplare l’Amore del Padre. Invocare lo Spirito Santo per una sincera richiesta di comunione ed essere con Lui radunati per crescere nella conoscenza e nell’amore di Dio.

Questo è ciò che chiede la Chiesa Cattolica al Rinnovamento: testimoniare Gesù, evangelizzare con potenza.


Due parole – Francesco

Buongiorno Spirito Santo!

Ringrazio e benedico il Signore per avermi dato la possibilità di vivere il fine settimana di Pentecoste, nella grazia dell’anno giubilare, come un tempo di riscoperta e di memoria della presenza di Dio, dello Spirito Santo, in ciascun battezzato.

Sia nel centro della cristianità cattolica, Piazza San Pietro, sia tornando a casa mi sono reso conto che posso solo lodare il Signore per questa esperienza di Chiesa, di unione con i fratelli e le sorelle e di gioia che nasce nel cuore, frutto del moto dello Spirito Santo.

Sono arrivato a Roma molto “scarico” e un po’ appesantito da alcuni pensieri. Ma il Signore Gesù non si è fatto attendere e attraverso parole di conforto, di esortazione così come nei piccoli gesti di carità visibili, sono tornate a risuonare forte in me le parole della Scrittura che accompagnano questo Giubileo della Speranza: “La speranza poi non delude, perché l’Amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.” (Rm 5,5)

Allora lasciamo che lo Spirito agisca in noi liberamente, senza aggiungere ulteriori barriere, e abbandoniamoci alle Sue ispirazioni, facciamoci sorprendere dai Suoi progetti e come ci ha invitato Papa Leone XIV: “lasciamo che apra le frontiere dentro di noi, nelle nostre relazioni e anche tra i popoli”.

Come veri discepoli di Gesù, annunciatori delle Sue meraviglie, alla luce della Sua Parola e guidati dallo Spirito Santo.

Gesù è il Signore, Alleluia!